Antibiotici in zootecnia ridotti fino al 50% in Lombardia

Ottime notizie per il settore zootecnico in Lombardia: il consumo di antibiotici è diminuito drasticamente negli ultimi anni, arrivando tra il 2020 e il 2021 perfino a dimezzarsi. È quanto rilevato dall’attività di monitoraggio dell’Unità Veterinaria sull’antimicrobicoresistenza e riferita in una nota della direzione Welfare di Regione Lombardia.

Questi risultati testimoniano l’impegno di tutto il settore zootecnico per limitare al minimo indispensabile l’impiego di antibiotici e combattere l’antibiotico-resistenza. La capacità dei microrganismi di resistere all’azione degli antibiotici è infatti una delle maggiori minacce per la salute pubblica globale. In particolare nel settore dell’allevamento suinicolo l’analisi di Regione Lombardia evidenzia una diminuzione media di utilizzo dell’antibiotico tra il 2020 e il 2021, con una sensibile riduzione di alcune molecole considerate critiche.

“La riduzione in alcuni casi fino al 50% del consumo di antibiotici è un dato positivo che fa ben sperare”, commenta la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti: “I risultati raggiunti sono stati ottenuti grazie alla cooperazione e collaborazione di tutti gli attori del settore: allevatori, veterinari liberi professionisti, servizi veterinari delle Ats e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, con il coordinamento di Regione Lombardia. Un impegno che abbiamo preso anche con l’obiettivo di raggiungere e valorizzare il concetto di “One Health”, l’approccio integrato che tutela l’uomo, gli animali e la salubrità dell’ambiente. Un approccio indispensabile per la società di domani e che rappresenta anche uno dei punti cardine della nostra nuova legge sulla Sanità regionale”.

In Lombardia l’impegno per un uso consapevole del farmaco è iniziato già nel 2015, promuovendo l’utilizzo della ricetta elettronica veterinaria, divenuta poi obbligatoria su tutto il territorio nazionale dal 2019. Grazie a questo sistema elettronico di tracciabilità del farmaco veterinario è stato possibile misurare in modo preciso l’esatta quantità di antibiotici utilizzati, facendo finalmente distinzione tra antibiotici venduti e quelli effettivamente somministrati.

Il Ministero della Salute, tramite il sistema della ricetta elettronica e l’applicativo Classyfarm, ha elaborato anche l’indicatore Ddd (Defined daily dose) che permette di quantificare il consumo di antibiotici e paragonare i diversi allevamenti. Per il settore dell’allevamento suinicolo sono disponibili dati di Ddd relativamente al biennio 2020-2021, come quello bovino, mentre per l’avicolo sono disponibili dati sul consumo del farmaco già dal 2015.

I dati sono molto incoraggianti in tutti gli allevamenti, sia suinicoli ma anche di bovini e avicoli, già molto vicini al raggiungimento dell’obbiettivo previsto dalla strategia europea Farm to Fork, che vuole ridurre del 50% le vendite di sostanze antimicrobiche per gli animali di allevamento entro il 2030. Il settore zootecnico è quello che ha fatto di più in questo senso, ma è indispensabile raggiungere gli stessi traguardi anche in altri settori come in medicina umana, dove vige ancora un abuso di farmaci. Solo così si potrà vincere davvero questa battaglia.

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