Gli allevamenti intensivi non sono il male
Ancora troppo spesso si legge degli allevamenti intensivi come se fossero il male assoluto, fonte di inquinamento, malessere per gli animali e alti impatti sull’ambiente. Ma non è così!
Ancora troppo spesso si legge degli allevamenti intensivi come se fossero il male assoluto, fonte di inquinamento, malessere per gli animali e alti impatti sull’ambiente. Ma non è così!
Il settore suinicolo ha ridotto le emissioni di ammoniaca dell’83% in trent’anni. È quanto emerge dai dati pubblicati da Wageningen Economic Research (WER).
I reflui zootecnici possono rappresentare un’opportunità anziché un rifiuto inquinante da smaltire, se ben gestiti e reimpiegati in modo agronomicamente efficiente. Il settore suinicolo produce
Si sente sempre più spesso parlare di zootecnia di precisione. Ma cosa vuol dire esattamente e che vantaggi porta all’allevamento del suino?
Un nuovo studio FAO riconosce l’importanza dell’allevamento nei sistemi alimentari sostenibili.
Gli allevamenti suinicoli sono molto importanti nella produzione di biogas e biometano, grazie alla valorizzazione dei reflui zootecnici, che diventano così una risorsa importante.
Le vere origini delle emissioni di particolato e micro-polveri non sono da ricercare negli allevamenti, ma nel settore di industria e trasporti.
La Direttiva sulle Emissioni Industriali dell’UE (IED) potrebbe colpire tre volte più allevamenti suinicoli del necessario rispetto a quanto calcolato in precedenza, a causa di stime fatte su dati obsoleti del 2016.