PSA, suinicoltura italiana sull’orlo del baratro
Non si arresta l’avanzata della Peste Suina Africana (PSA), causando gravi preoccupazioni per la suinicoltura italiana, ora letteralmente sull’orlo di un baratro.
Non si arresta l’avanzata della Peste Suina Africana (PSA), causando gravi preoccupazioni per la suinicoltura italiana, ora letteralmente sull’orlo di un baratro.
Siamo in guerra contro la Peste Suina Africana, e siccome siamo stati lasciati soli dal governo, serve che ci si mobiliti tutti, subito, per scongiurare la fine del settore suinicolo italiano.
Assosuini lancia una campagna di sensibilizzazione per gli amministratori comunali che sognano un futuro libero dalla PSA, anche attraverso una mozione che impegni i sindaci dei Comuni ad attivarsi contro l’epidemia favorendo l’eliminazione dei cinghiali.
Il vero scopo della proposta di legge n. 1760, “Disposizioni in materia di riconversione del settore zootecnico per la progressiva transizione agroecologica degli allevamenti intensivi”, fatta sulla base di una proposta presentata dalle lobby ambientaliste e animaliste. È lo smantellamento del sistema zootecnico italiano.
Abbiamo intervistato Susanna Bramante, una delle più attive e seguite divulgatrici scientifiche e Web influencer del settore agroalimentare nel panorama online italiano, autrice del libro “In salute con la carne”.
I cinghiali in Italia immessi in natura dagli anni ’60 provengono da soggetti maremmani: ecco lo studio dell’Università di Sassari.
Agricoltura e allevamento non sono i settori più inquinanti. Lo riconferma ancora il nuovo rapporto ISPRA sulle emissioni di gas serra in Italia.
Il settore suinicolo si oppone con forza al decreto che taglierà fuori dal mercato italiano i tipi genetici che rappresentano la maggior parte delle produzioni DOP e IGP.