Buone notizie dall’ultimo rapporto del Censis, “Per il buon uso del Recovery Fund nel rilancio delle filiere della carne”, presentato nella sala Stampa Estera a Roma. Il 96,5% degli italiani vuole la vera carne e l’85% dice “no” alla carne sintetica. Nonostante il martellamento continuo contro il consumo di carne e la diffusione di fake news, la maggior parte degli italiani è consapevole che la carne è parte integrante di una sana alimentazione ed è importante per la salute. L’82,5% si dichiara informata che la giusta quantità di carne bianca e rossa è una componente fondamentale di una dieta sana, perché parte integrante della Dieta Mediterranea. Il 64,9% sostiene di non farsi condizionare da fake news e informazioni negative in merito.
“La reiterazione incessante di semplificazioni e infondatezze su produzione e consumo di carne non fa breccia nel corpo sociale, e ne sono più impermeabili i giovani (67,9%) ed i laureati (67,3%)” – commenta il dg Censis Massimiliano Valeri – “La maggioranza degli italiani ha una propria idea sulla produzione e consumo di carne che resiste ai condizionamenti esterni ed alla proliferazione di informazioni negative. Il 61,3% è contrario all’idea che si debba smettere di produrre carne e chiudere gli allevamenti perché così si salverebbe il pianeta dal riscaldamento globale. Il 30,6% la considera una delle tante fake news che circolano sul settore e per un ulteriore 30,7% è una minaccia perché si colpisce un intero settore e un alimento importante. Solo il 25% ritiene veritiero il nesso tra allevamenti e produzione di carne e riscaldamento globale, mentre il 13,7% non ha una opinione precisa in merito” – conclude Valeri.
È ben il 96,5% la percentuale che dichiara di mangiare carne, di cui il 45,9% regolarmente ed il 50,6% di tanto in tanto. Gli italiani sono anche consapevoli che la filiera della carne non è più come 30 anni fa, ma si è molto evoluta e modernizzata rispetto al passato. È positivo il fatto che a mangiare carne con regolarità siano soprattutto i giovani (62,8%), mentre gli anziani sono risultati il 30% e gli adulti tra i 35 e il 64 anni il 47,7%. Bocciata del tutto la carne fake vegetale o sintetica. Per il 79,9% degli italiani la carne vegetale non è carne, richiedendo maggior trasparenza in etichetta, perché si tratta di prodotti vegetali diversi da quelli fatti di vera carne.
Insomma, nonostante gli sforzi nel promuovere le alternative vegetali o artificiali come la carne coltivata in laboratorio, l’85,6% dichiara di non volere cibi sintetici, ma derivanti da agricoltura e allevamenti tradizionali. Anche gli insetti non trovano l’approvazione dei consumatori, con l’83,9% che dichiara di non essere disposto a mangiarli. Il 93,4% chiede che vengano distinti chiaramente in etichetta i prodotti di carne da animali allevati in modo tradizionale e quelli di carne sintetica creata in laboratorio. Il 90,5% è attento anche alla tutela dell’ambiente, valutando positivamente le imprese e i prodotti che lavorano in economia circolare, utilizzando materiali che possono essere recuperati e riciclati. Il 94,1% reputa infine importante conoscere la provenienza della carne e il rispetto del benessere animale, chiedendo indicazioni sulla provenienza e sul trattamento degli animali.
Risultati quindi che suscitano grande soddisfazione per gli addetti ai lavori del settore, motivo in più per cui bisogna trovare il modo di uscire dalle emergenze. Il 78% degli italiani sente infatti già minacciato il proprio potere di acquisto, e per il 63,6% prima di passare alle energie verdi e rinnovabili occorre valutarne il costo per imprese e famiglie. Per il 54,9% invece la priorità è contenere il prezzo dell’energia. Insomma la transizione ecologica dovrà essere ben programmata, per evitare di mettere a rischio comparti strategici dell’agroalimentare, che ogni giorno assicurano beni di prima necessità a tutta la popolazione.