Cosa c’è nei mangimi animali?

Cosa c’è davvero nei mangimi animali? Vediamo di rispondere brevemente a questa curiosità.

Quando si parla delle aziende che producono mangimi complementari, integratori, farmaci per gli animali da reddito, quindi per gli allevamenti, il primo dubbio che viene in mente è: “Chissà cosa ci mettono in quei mangimi”. Cosa c’è davvero nei mangimi animali? Vediamo di rispondere brevemente a questa curiosità.

Per dirla molto semplicemente, nei mangimi c’è solo quello che serve per far star bene e far crescere gli animali. Infatti, per la loro alimentazione, si devono utilizzare solo ed esclusivamente alimenti autorizzati da regolamenti e normative europee. Quindi gli ingredienti che vengono immessi nell’alimentazione animale rientrano in una precisa nomenclatura e, per ciascuno di essi, sono definiti gli apporti massimi che si possono utilizzare. Inoltre, gli ingredienti e le quantità sono definiti per ciascuna specie e per ciascuna fase di accrescimento.

Oltre a quel che riguarda benessere animale e sicurezza, c’è anche da dire che, dal punto dio vista finanziario, non ha senso aumentare i costi dei prodotti aggiungendo ingredienti che non servono. E, anche volendo, nei mangimi non si può mettere qualcosa che non è previsto o appunto approvato dai regolamenti.

Esiste a tal proposito un piano nazionale dei controlli (PNAA) e le ispezioni degli organi di controllo sono frequentissime. Vengono analizzati a campione i sacchi dei mangimi presenti nelle aziende, ma le ispezioni vengono effettuate anche in allevamento.

In caso si riscontrassero delle anomalie rispetto a quello che è dichiarato sulle etichette di questi mangimi, e che siano state superate le tolleranze ammesse, non si rischiano solo sanzioni amministrative, ma anche sanzioni penali molto pesanti. Insomma, qualcosa che non conviene a nessuno.

Quindi, cosa ci mettiamo in quei mangimi? Solo ingredienti che fanno bene alla salute degli animali e delle persone, approvati dalle autorità competenti. Non credete a chi dice il contrario, perché o non ne sa niente, o diffonde false informazioni per un proprio tornaconto (ideologico o economico) personale.

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