Da Burioni fake news sull’uso di antibiotici in allevamento con i soldi dei contribuenti

La disinformazione sugli allevamenti sul servizio pubblico arriva anche da coloro da cui non te lo aspetti: questa volta tocca a Roberto Burioni, noto per le sue ferme posizioni contro le chiacchiere da bar. Come le sue a “Che tempo che fa”.

“Durante la puntata di Che Tempo Che Fa dello scorso 16 aprile, il Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Roberto Burioni, ha lanciato un affondo sul tema dell’impiego degli antimicrobici negli allevamenti: “L’utilizzo degli antibiotici per aumentare il peso gli animali”, con conseguenti gravi rischi per la salute umana.

Colpisce che un medico che tanto si è speso contro le chiacchiere da bar nella scienza diffonda luoghi comuni in TV con i soldi del Canone”, dichiara Elio Martinelli, Presidente di Assosuini: “In particolare quando a “Che Tempo che Fa” Burioni si scaglia contro gli antibiotici usati per far aumentare di peso i maiali, dimentica di dire che è una pratica vietata in Europa da quasi venti anni. Sarebbe come raccomandarsi di stare attenti al metanolo nel vino o ai metalli nei vaccini. Queste fake news sul mondo alimentare danneggiano chi, come gli allevatori, si impegna per lavorare in modo corretto”. Senza contare il fatto che se un animale viene trattato a scopo profilattico con antibiotici devono essere rispettati i tempi di sospensione, (priodo che serve per fare completamente smaltire all’animale eventuali tracce del farmaco), che garantiscano la qualità delle carni macellate.

“Se Burioni ha notizie specifiche e attuali di abusi come quelli raccontati, le porti in procura”, aggiunge Martinelli: “Se sta solo facendo quattro chiacchiere in libertà si rilegga i suoi libri sui danni fatti da chi parla senza cognizione di causa. Spero che la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Agricoltura intervengano a tutela del comparto. Il silenzio in materia non è una strategia che funziona. Come Assosuini, chiediamo dunque una rettifica pubblica di quanto affermato in trasmissione.”

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