Sono 9,6 i milioni di dollari canadesi (circa 6,5 milioni di euro) che il Canada ha stanziato per prevenire la PSA, la Peste Suina Africana. Nonostante finora il Paese non abbia ancora avuto a che fare con questa malattia, il governo canadese ha comunque investito risorse per mettersi al riparo da una eventuale epidemia, che rappresenta una terribile minaccia per l’industria della carne suina.
Precisamente, l’investimento di 9.645.586 CA$ finanzierà 29 progetti del Programma di preparazione industriale per la PSA (ASFIPP) in Alberta, Saskatchewan, Manitoba, Ontario, Quebec, Nuova Scozia e Isola del Principe Edoardo (PEI). L’ASFIPP prevede cinque aree prioritarie e, nello specifico, per miglioramenti della biosicurezza, compresa la gestione dei suini selvatici, analisi, comunicazione e coinvolgimento del settore, progetti di ricerca sulla PSA, preparazione regionale per la macellazione e lo smaltimento dei suini sani in eccedenza.
Il progetto che ha ottenuto il maggior finanziamento, pari a poco più di 1,1 milioni di dollari canadesi, è stato condotto dalla Alberta Pork Producer Development Corporation e mira a implementare nuovi approcci alla formazione sulla PSA dei produttori, alle pratiche di biosicurezza, all’eradicazione dei cinghiali, al biocontenimento e alla formazione in azienda per il personale sul campo. Un altro progetto che ha ottenuto una quota significativa del finanziamento è stato condotto dal PEI Hog Commodity Marketing Board e si concentrerà sullo sviluppo di una nuova tecnologia di spopolamento degli animali, che può essere applicata a più specie ed essere adattata a mandrie di dimensioni commerciali.
“Per avere successo nella lotta alle malattie esotiche degli animali, la cooperazione tra i governi e l’industria è fondamentale”, spiega il segretario parlamentare canadese Francis Drouin presso l’AAFC, il ministero dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare Canadese: “Questo programma non solo sostiene l’impegno della nostra industria della carne di maiale nella prevenzione e nella preparazione contro la PSA, ma anche gli sforzi per prevenire e prepararsi ad altre potenziali malattie esotiche degli animali”.
René Roy, presidente del Canadian Pork Council, aggiunge: “Questa iniziativa cruciale e innovativa parte degli sforzi dell’AAFC per migliorare la biosicurezza e la gestione delle malattie nell’agricoltura e allevamento canadese, riflette un impegno condiviso a salvaguardare la resilienza e la sostenibilità della nostra industria suina attraverso l’adozione di nuove idee e un approccio a livello di settore”. Insomma, una scelta molto saggia per proteggere le comunità rurali, i prodotti a base di carne di maiale e tutto il settore suinicolo. E una strada che avremmo dovuto seguire fin dall’inizio anche in Italia.