La carne suina ha sempre occupato un posto di rilievo nella dieta Mediterranea, ingrediente base di tanti prodotti tipici della nostra tradizione. Di fatto questi alimenti fanno parte della nostra alimentazione da millenni, cibo d’elezione sempre presente sulle tavole dei nostri nonni. Lo scopo era, ad esempio con i salumi, quello di conservare la carne a lungo dopo il sacrificio del maiale, visto come un momento di festa che assicurava cibo tutto l’anno.
Oggi attenersi a rigidi disciplinari di produzione ne tutela e assicura la qualità, a garanzia che il prodotto abbia sempre quelle stesse caratteristiche tramandate nel tempo di generazione in generazione. Simbolo di ricchezza e abbondanza, la carne suina ha permesso di migliorare la qualità nutrizionale complessiva della dieta, sconfiggendo la malnutrizione che ha caratterizzato il nostro passato. Lo sapevano bene i nostri nonni, che appena ne avevano occasione, arricchivano la povera minestra di legumi con la cotenna del maiale o pezzi di pancetta e non si facevano mai mancare una bella merenda sostanziosa, fatta di lardo sciolto sul pane, molto più sana di tanti snack moderni.
In quel semplice gesto c’era già racchiusa tanta verità, messa in evidenza poi dagli studi odierni, che hanno rilevato la potenza della carne nel disattivare i fattori anti-nutrizionali dei legumi e dei vegetali, nell’aumentare la disponibilità dei nutrienti ed il valore nutritivo del pasto. Cresce così il benessere e la longevità dei popoli del Mediterraneo, famosi per essere effettivamente i più sani e longevi grazie al loro buon cibo. L’aumento delle proteine nobili di derivazione animale, delle vitamine e dei minerali ad alta biodisponibilità ha permesso la massima espressione delle proprie potenzialità genetiche, grazie al raggiungimento di una dieta davvero completa.
Se siamo più alti rispetto ai nostri antenati, se invecchiamo più tardi e viviamo più a lungo rispetto al passato è proprio grazie ad un’alimentazione sana, senza mancanze e Mediterranea, dove la carne suina è uno dei pilastri portanti. La Dieta Mediterranea è l’unico modello universalmente riconosciuto come in grado di prevenire malattie croniche, metaboliche e tumorali, come il diabete, obesità, patologie cardiovascolari e Alzheimer. Dal momento che anche il consumo regolare di carne suina si è rivelato efficace nel ridurre il rischio di queste patologie, con evidenti benefici per la salute, si potrebbe ipotizzare un suo contributo effettivo a queste buone qualità della Dieta Mediterranea.
Questo grazie all’eccellente valore nutrizionale della carne suina, fatto di vitamine del gruppo B, ottime dosi di selenio e zinco, di grassi benefici omega 3 monoinsaturi e a catena lunga PUFA, ed il contenuto di sostanze bioattive antiossidanti, come la vitamina E, il coenzima Q10, la taurina, glutammina, creatina, creatinina, carnosina e anserina. In particolare il suo contenuto di glicina è stato correlato ad un’aspettativa di vita più lunga. Non a caso la Sardegna, terra dove la carne di maiale è molto diffusa in molteplici specialità della tradizione culinaria, come il porcetto o porceddu sardo, il maialino da latte cotto allo spiedo, insieme ad altre eccellenze del territorio, come i prosciutti di cinghiale o di maiale allevato allo stato brado, è tra le Zone Blu del pianeta, con la più alta percentuale di anziani ultracentenari.
Presente da sempre nella nostra cultura, la carne suina con il suo patrimonio di prodotti genuini che ne derivano è proprio uno dei cibi simbolo della mediterraneità. Quanta mangiarne? Molti studi ne rivelano i benefici anche in dosi superiori alle attuali raccomandazioni e cioè fino a 7 porzioni settimanali e fino ad 1 kg di carne suina fresca a settimana. Sulla base di ciò, consumata con regolarità all’interno della dieta Mediterranea, e restando nelle sue dosi raccomandate di 2-3 porzioni settimanali, fino a 500 grammi a settimana, è sicuramente in grado di dare un contributo significativo alla salute, al benessere e alla maggior aspettativa di vita della popolazione.