Ricordate la dieta universale proposta dalla commissione Eat-Lancet nel 2019? La dieta planetaria “sostenibile” che prevedeva una forte riduzione di carne e cibi animali a favore dei vegetali, per la salute dell’uomo e del pianeta? A quanto pare le critiche dei nutrizionisti, medici ed esperti di tutto il mondo non sono rimaste inascoltate e la commissione, dopo un’attenta analisi, ci ha ripensato: la dieta universale non è salutare.
A spingere verso questo clamoroso dietrofront è stata una nuova ricerca che conferma tutti i dubbi e le perplessità degli esperti, che avevano già fatto notare la quantità di carne e alimenti di origine animale troppo bassa e non insufficiente a coprire tutti i fabbisogni della popolazione. Specialmente i fabbisogni proteici e di micronutrienti essenziali, come vitamina B12, vitamina A, folato, calcio, ferro e zinco, che si trovano in misura maggiore e in forme più biodisponibili proprio nei cibi animali.
Secondo gli studiosi, ridurre drasticamente la carne e gli alimenti di origine animale come previsto dalla dieta planetaria, aumenterebbe i rischi per la salute e il sistema immunitario. Le carenze diventano particolarmente insidiose nelle fasce più bisognose della popolazione, come le donne in età riproduttiva, che hanno un aumentato fabbisogno di ferro a causa del ciclo mestruale. Infatti, la dieta universale fornisce solamente il 55% dell’assunzione di ferro raccomandata per questa categoria e così vale anche per gli altri nutrienti, che non vengono forniti in modo completo.
Per ovviare a questi problemi, secondo gli autori della ricerca, è necessario aumentare significativamente la percentuale di alimenti di origine animale e ridurre gli alimenti vegetali ad alto contenuto di sostanze anti-nutrizionali, come i fitati, che ostacolano l’assorbimento dei nutrienti. Dunque, nel nuovo rapporto sulla dieta Eat-Lancet si legge: “Date le potenziali carenze di micronutrienti della dieta per la salute planetaria Eat-Lancet, potrebbero essere necessari importanti cambiamenti. Abbiamo scoperto che per ottenere una dieta adeguata in micronutrienti dietetici per gli adulti senza ricorrere a integratori o cibi fortificati, bisognerebbe aumentare la carne e gli alimenti di origine animale dal 14% al 27% delle kcal totali, e ridurre il fitato alimentare da 1985 mg a 1021 mg, per migliorare l’assorbimento dei nutrienti come ferro e zinco”.
Come commenta anche Ty Beal, autore principale della ricerca: “È probabile che la dieta per la salute planetaria aiuti a proteggere dalle malattie non trasmissibili, che sono le principali cause di morte e malattie in tutto il mondo e che lo faccia in modo sostenibile. Ma queste nuove scoperte sulle carenze di vitamine e minerali essenziali sono preoccupanti, perché la mancanza di questi micronutrienti può portare effetti gravi e duraturi, tra cui la compromissione del sistema immunitario e un aumento del rischio di infezioni, basso rendimento scolastico e diminuzione della produttività sul lavoro. Insomma, tutte cose che alla fine limitano il potenziale umano. Le carenze di micronutrienti della dieta per la salute planetaria sono dovute alla scarsa quantità di alimenti di origine animale, che costituiscono solo il 14% delle calorie totali. Per rendere la dieta per la salute planetaria adeguata, sarebbe necessario aumentare gli alimenti di origine animale ricchi di nutrienti”.
Anche Jessica Fanzo, coautrice della ricerca aggiunge: “La sfida nel fornire una quantità sufficiente di micronutrienti è farlo in modo sostenibile. Ci saranno inevitabilmente compromessi da affrontare, tra salute umana e sostenibilità ambientale”.