Le proteste servono! In arrivo proposte di modifica dalla Commissione Agricoltura

Le proteste di agricoltori e allevatori in tutta Europa hanno portato i primi frutti. La Commissione Agricoltura formulerà finalmente un pacchetto di proposte di modifica.

A quanto pare, le proteste degli agricoltori e allevatori che stanno andando avanti da oltre un mese in tutta Europa non sono state vane e hanno portato i primi frutti. La Commissione Agricoltura formulerà finalmente un pacchetto di proposte di modifica, con la collaborazione degli Stati membri, invitati per suggerire strategie e alleggerimenti burocratici. Dopo un anno di applicazione della nuova PAC, infatti, sono emerse le difficoltà pratiche ed economiche per gli operatori del settore agricolo e zootecnico di stare dietro alle richieste di Bruxelles, troppo sbilanciate verso la componente ambientale. Come ad esempio il dover lasciare, in tempi di crisi e scarsità alimentare (!), il 4% dei terreni a riposo.

Si rende dunque necessario, in primis, snellire le regole della Politica Agricola e proteggere l’agricoltura europea dall’import senza regole. In particolare, si chiede di monitorare il flusso delle importazioni di prodotti agroalimentari dall’Ucraina, come quelle di frumento tenero e di mais, che nell’ultimo biennio sono letteralmente esplose, mettendo in difficoltà prima le vicine Polonia e Repubblica Ceca, e poi anche Paesi più lontani, come Francia e Italia. Semplificare la vita dei produttori agricoli e salvarli dal fallimento, contro cui andrebbero sicuramente incontro se le cose non cambiassero repentinamente, è la priorità per i parlamentari della Commissione Agricoltura, che formuleranno un proprio pacchetto di proposte di modifica. Questo verrà illustrato a tutti gli Stati membri il prossimo 26 febbraio.

“Le proteste stanno avendo i primi effetti in Europa. Accogliamo con favore le misure di emergenza che sta adottando l’Europa su impulso delle proteste del mondo agricolo. In particolare, è positivo l’impianto: meno limiti interni a chi produce secondo le già numerose norme Europee, più dazi sui prodotti importati da Paesi che non lo fanno”, commenta Elio Martinelli, Presidente di Assosuini: “Questa buona notizia ci fa sperare che, dopo le elezioni, si proceda a un riordino complessivo di tutto il mondo agricolo. Incluse le produzioni di carne, per ora escluse dalle riforme. Perché le difficoltà le abbiamo anche noi e vanno affrontate, altrimenti rischiamo la scomparsa di intere filiere. E di problemi da affrontare non ce ne sono pochi. Primo fra tutti, la Peste Suina Africana, ma anche la questione del taglio della coda dei suini e la necessità di togliere anche suini e avicoli dalla Direttiva Emissioni Industriali.”

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