Proteste agricoltori, Assosuini: “Si crei un tavolo permanente per far sentire la nostra voce”

Bene la creazione di un tavolo permanente per consolidare esigenze della filiera. È un’occasione per partecipare alle discussioni e collaborare su scelte di crescita del settore che non si ripresenterà in queste dimensioni.

Le proteste degli agricoltori e degli allevatori sono continuate negli scorsi giorni con oltre 200 trattori in marcia su Roma, bloccando tutto il traffico sulle principali strade e autostrade, e creando non pochi disagi. Eppure, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, le proteste hanno generalmente l’appoggio dell’opinione pubblica, ormai solidale e consapevole delle difficoltà che, da un po’ di anni a questa parte sta vivendo un settore fondamentale a garantire il cibo per tutti.

Assosuini è stata tra i primi ad appoggiare la protesta, fin dai suoi primi albori in Germania, per poi diffondersi in tutta Europa e infine anche in Italia. Tutta questa rabbia deriva da anni e anni di assurde politiche UE che, in nome della sostenibilità ambientale, hanno posto l’indispensabile lavoro di allevatori e agricoltori come l’ultima ruota del carro della filiera agroalimentare.

“Va bene avere più coltivazioni biologiche, d’accordo con l’eliminazione dei fitofarmaci, ma vanno date delle alternative, altrimenti le aziende non sopravvivono”, ha dichiarato Gian Marco Centinaio, ex Ministro dell’Agricoltura: “Anche il taglio dell’esenzione dell’Irpef è stato preso male. L’Irpef agricola incide sulla marginalità del fatturato di un’azienda. Anche poche migliaia di euro sono fondamentali per sopravvivere. Bisogna fare di più e serve un gesto concreto. Si crei un tavolo permanente con le associazioni e i gruppi che sono scesi in piazza. Gli agricoltori sono cittadini imprenditori che chiedono di essere ascoltati. Ne hanno tutto il diritto”.

Assosuini appoggia fortemente la richiesta del senatore Centinaio di istituire un tavolo permanente con le associazioni di categoria e con i gruppi della protesta, un’occasione per discutere delle criticità che interessano particolarmente il settore suinicolo. Primo fra tutti, il problema della Peste Suina Africana, ma anche la questione del taglio della coda dei suini e la necessità di togliere anche i monogastrici, quindi suini e avicoli, come già avvenuto per i bovini da latte e da carne, dalla Direttiva Emissioni Industriali, che attualmente obbliga i piccoli allevamenti a sottostare a procedure di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) insostenibili.

“Questa è un’occasione per partecipare il più possibile, far sentire la nostra voce e far valere finalmente le nostre ragioni”, sottolinea il Presidente di Assosuini, Elio Martinelli: “È una situazione che non si ripresenterà in queste dimensioni, con l’appoggio della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica e dei mass media. Anche perché c’è tanta ignoranza, confusione e anche speculazione a riguardo. E noi possiamo contribuire a fare chiarezza, con proposte e progetti per dare un futuro al sistema agroalimentare italiano”.

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