In mangiatoia come nel piatto

Gli animali da allevamento devono essere alimentati bene, con mangimi messi a punto e perfettamente bilanciati per sostenerli nelle diverse fasi di crescita. Ma cosa c’è nel loro “piatto”?

Che differenza c’è tra il settore zootecnico e mondo umano? In realtà, sotto diversi aspetti, non molta. Gli animali da allevamento possono essere paragonati a degli atleti. Lo sviluppo della genetica, negli anni, ha selezionato capi che, in modo ormai naturale, raggiungono alte performance. Per sostenere queste nuove genetiche, occorre prestare molta attenzione ai nuovi fabbisogni, così come quando anche noi vogliamo fare dello sport, magari a livello agonistico.

Anche gli animali da allevamento hanno necessità di essere alimentati in modo appropriato con dei mangimi, messi a punto e perfettamente bilanciati per sostenerli nelle diverse fasi di crescita. Cosa c’è nel “piatto” dei nostri animali? Ci sono i cereali, foraggi, frazioni proteiche e poi ci sono gli integratori oligovitaminici, mirati e studiati per ciascuna specie e ciascuna fase di accrescimento.

Un po’ come per noi: uno sportivo che deve gareggiare deve avere a disposizione energia e sali minerali, una donna in gravidanza deve assumere il ferro e l’acido folico, oppure le persone anziane che devono integrare il fosforo ecc… La stessa cosa vale per un maiale, una vacca o un pollo. Una scrofa in gestazione necessita di un’alimentazione integrata diversa da una vacca in lattazione, e questa ha un’alimentazione diversa da una vacca in gestazione.

Allo stesso modo, una donna di 55 anni necessita di un’alimentazione e di un’integrazione differenti da una di 75, dalle adolescenti di 20 anni e dalle bambine di 8. Ogni giorno anche negli allevamenti viene garantita questa attenzione, in modo che ad ogni animale non manchi proprio nulla. Insomma, le stesse accortezze nutrizionali, in mangiatoia come nel piatto.

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