L’allevamento suinicolo è presidiato, controllato, amministrato. Cosa vuol dire? Per capire in che modo viene assicurato il suo controllo, è utile comprendere i ruoli del veterinario, dell’alimentarista e anche del nutrizionista nei cosiddetti “allevamenti intensivi”. Come gli aspetti igienico-sanitari sono verificati dal medico veterinario, gli aspetti di alimentazione e benessere sono governati dal nutrizionista.
Un breve inciso sulle figure dell’alimentarista e del nutrizionista. Spesso si utilizzano i due termini come sinonimi, così come si parla di alimentazione e nutrizione come se fossero la stessa cosa. Ma in realtà la differenza è molto chiara. Per capirla meglio, è esemplare una felice espressione del Professor Giuseppe Pulina, Professore ordinario di Etica e Sostenibilità degli Allevamenti dell’Università di Sassari e Presidente dell’Associazione Carni Sostenibili: “Una persona obesa è spesso sovralimentata, ma certamente sottonutrita”.
L’alimentarista prepara la razione dei mangimi e ha una conoscenza delle proprietà dei cereali e dei foraggi. Ragiona in quintali. Il nutrizionista invece studia i fabbisogni per specie e conosce le caratteristiche nutrizionali dei singoli alimenti e degli additivi necessari per le diverse fasi di crescita e mantenimento. Si occupa di integrazione e ragiona in grammi, come se fosse un farmacista.
Cosa fa dunque nello specifico un nutrizionista? Va in allevamento per valutare gli alimenti presenti e studia come integrare le carenze rispetto ai fabbisogni. Per stimare i fabbisogni, verifica lo stato della mandria: il peso, le condizioni fisiche, il comportamento, le rese produttive, le reazioni, i trattamenti in corso, ecc. Concorda quindi con l’allevatore un piano di lavoro e gli obiettivi, li va a verificare nel tempo e si interfaccia con il veterinario e l’alimentarista, per eseguire il piano concordato.
Il nutrizionista possiede insomma un’ampia conoscenza dell’alimentazione, per assicurare che vengano somministrati mangimi completi dal punto di vista nutrizionale, che devono essere reintegrati secondo i foraggi e i prodotti disponibili in ciascun diverso allevamento, secondo anche le stagioni dell’anno.
Insomma, in un allevamento di successo nulla viene lasciato al caso e all’improvvisazione, ma tutto viene gestito in maniera molto attenta e continuativa. A partire appunto dalla scelta dei mangimi e di ciò che essi contengono.