Taglio della coda nei suini: NO al divieto dal 2025

Il taglio della coda nei suini è un argomento che suscita da sempre un acceso dibattito per la sua utilità e il suo reale impatto sul benessere animale. Facciamo chiarezza.

Il taglio della coda nei suini è un argomento che suscita da sempre un acceso dibattito per la sua utilità e il suo reale impatto sul benessere animale. La caudectomia, termine tecnico per indicare la rimozione chirurgica della coda, è una pratica finalizzata ad evitare la morsicatura della coda, che è un comportamento anomalo molto frequente nei suini e di difficile gestione, che può portare a serie conseguenze sulla salute degli animali, con ferite, ascessi e gravi infezioni da trattare con antibiotici. Al fine di aumentare il benessere degli animali, il taglio della coda effettuato pochi giorni dopo la nascita, è stato da sempre la soluzione migliore, mettendo sul piatto della bilancia i rischi e i benefici.

Nonostante sia la strategia preventiva più utilizzata in Europa e in Italia, eseguita da un veterinario specializzato in modo da non arrecare dolore, viene vista dalla normativa comunitaria come una pratica dolorosa da limitare il più possibile, invitando a trovare soluzioni alternative per evitare che gli animali si procurino lesioni. Come ad esempio garantire maggiori spazi e arricchimenti ambientali che distraggano i suini da questo comportamento aggressivo. Ad andare in questa direzione è anche la Regione Lombardia, che con una Circolare della Direzione Welfare e Veterinaria inviata a tutti gli addetti ai lavori, ha definito un cronoprogramma di impegni che, dal 2023 al 2025, bandirà il taglio della coda nei suini allevati nella regione.

In pratica, dal 1° gennaio 2025, il taglio della coda e l’introduzione di animali a coda tagliata potranno avvenire solamente laddove, nonostante i percorsi di miglioramento delle condizioni strutturali e/o gestionali dell’allevamento, persistano problematiche dovute ad episodi di morsicatura certificati da veterinari liberi professionisti. Dunque, la mozzatura della coda dovrà essere autorizzata dal Dipartimento Veterinario della ATS, in base a una deroga temporanea, che sarà rilasciata soltanto in presenza di un documentato percorso di miglioramento volto a proseguire le azioni di prevenzione delle morsicature e quindi della necessità di mozzatura della coda.

La fornitura di animali a coda tagliata sarà possibile solamente agli allevamenti in possesso della deroga autorizzata, ma nell’arco di 12 mesi, gli effetti del percorso di miglioramento dovranno portare ad esaurire l’esigenza di deroga temporanea. Nel caso in cui, nonostante le migliorie apportate, si rendesse necessario introdurre ancora animali con coda tagliata, l’allevatore dovrà presentare un’ulteriore richiesta di deroga, nella quale dovrà indicare le ulteriori migliorie che intende apportare. L’allevatore dovrà comunque assicurare e documentare un progressivo aumento del numero di animali detenuti a coda integra.

Si è fatto subito sentire il dissenso degli allevatori e veterinari, con un’opposizione concreta e persuasiva al provvedimento, sostenendo che allevare suini a coda integra è molto difficile e tutte le azioni di miglioramento possibili non sono risolutive. Secondo gli esperti, infatti, si provoca meno dolore e quindi meno danno con il taglio della coda a 2 giorni per prevenzione, anziché rischiare di avere dai 15 ai 50 kg di suini con la coda lunga morsicata dove si deve intervenire, spesso con scarso successo, con terapie antibiotiche. Anche l’isolamento dei morsicatori non è risolutivo, e nonostante l’adeguatezza delle condizioni ambientali, la presenza di paglia come materiale manipolabile e la disponibilità di spazio entro i limiti di legge, il rischio di morsicature non viene annullato, con conseguenze devastanti sulle mezzene al macello.

Anche Assosuini dichiara ferma opposizione a questo provvedimento insensato, uscito chiaramente da intelligenze fuori dal sistema zootecnico, che non hanno a che fare con la realtà allevatoriale di tutti i giorni, dove la pratica è molto diversa e molto più complicata della teoria.

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