L’alimentazione del suino

Cosa mangiano i suini per poterci dare alimenti così buoni? Oggi l’alimentazione del suino è una fase basilare su cui porre molta attenzione per poter ottenere una carne eccellente.

Bistecche succulente, prosciutti, mortadelle, salami e ogni sorta di salumi gustosi con tradizioni secolari protetti da certificazioni di qualità. Ma vi siete mai chiesti cosa mangiano i suini per poterci dare alimenti così buoni? Oggi l’alimentazione del suino è una fase basilare su cui porre molta attenzione per poter ottenere una carne eccellente. Niente è lasciato al caso e le materie prime vengono scelte molto scrupolosamente per poter formulare una razione appositamente bilanciata per le esigenze degli animali e ottenere una carne con determinate caratteristiche. Vediamo tutti i passi avanti nell’alimentazione del suino.

Una adeguata alimentazione richiede prima di tutto una diversificazione della razione alimentare, perché ogni stadio di sviluppo che caratterizza la vita del suino ha fabbisogni nutrizionali differenti, a seconda che l’animale si trovi in fase di svezzamento, di crescita, ingrasso, finissaggio o in gravidanza e allattamento. La razione dei suini può essere umida, detta anche “broda”, composta da una miscela di cereali, acqua o siero di latte, usata soprattutto nella fase d’ingrasso per i suini pesanti; oppure asciutta, composta da una miscela di concentrati sfarinati o pellettati, utilizzata in genere nelle prime fasi di vita del suino e per tutto il ciclo dei suini magri.

È importante che il mangime venga distribuito in modo uniforme, in modo che non nasca competizione tra gli animali e che consenta di esprimere il loro istinto naturale a grufolare. Il suino è un animale onnivoro, può quindi mangiare praticamente tutto, ed è molto ghiotto di frutta, verdura, foglie, radici, tuberi come le patate, ma anche insetti, grano, cereali come mais, riso, orzo, quinoa, erbe varie e tanta acqua. Osservando dunque il comportamento in natura sono stati ideati mangimi sempre più innovativi e ottimizzati al meglio, formulati e bilanciati per soddisfare tutte le necessità. Le materie prime di qualità sono costituite da alimenti zootecnici nobili, come la farina di mais, la farina di soia, orzo e la crusca, per assicurare proteine, amido, grassi e fibre, che prevengono i problemi intestinali.

In genere vengono utilizzati i tegumenti di grano e frumento di scarto durante la produzione della farina 00, ottime fonti di fibra dietetica di cui il suino ha bisogno. A proposito il suino è un esempio eccellente di circolarità, in quanto può cibarsi di sottoprodotti industriali dotati ancora di un importante valore nutrizionale per la sua alimentazione. Come ad esempio sottoprodotti della pasta secca di farina di frumento, o il siero di latte residuo dalla caseificazione, usato per la broda nei suini all’ingrasso. Il siero di latte è particolarmente nutriente, ma anche economico e sostenibile, in quanto il suo impiego nell’alimentazione del suino risolve tutti i problemi dovuti al suo smaltimento e fa risparmiare parecchi soldi all’allevatore.

Non solo sottoprodotti, ma anche ex-prodotti alimentari, cioè cibi che non possono più essere destinati al consumo umano, perché scaduti, o per errori di etichettatura o confezionamento, ma possono essere trasformati e rientrare come ingredienti nel mangime per animali, facendo risparmiare notevolmente in termini di spreco alimentare e impatto ambientale. Oggi poi, con l’avanzare dello sviluppo tecnologico, l’alimentazione dei suini negli allevamenti più all’avanguardia è detta “di precisione”, perché è possibile somministrare in modo “preciso” solamente il mangime di cui l’animale ha bisogno, in modo esatto, personalizzato e controllato da sofisticati sistemi robotici e digitali. Questo consente l’ottimizzazione degli input e il massimo efficientamento delle risorse, riducendo inutili sprechi e migliorando il benessere degli animali.

Inoltre, rispetto al passato, oggi l’alimentazione dei suini viene bilanciata in modo da avere carni più magre, con meno colesterolo e grassi saturi, a favore invece dei grassi insaturi omega 3, monoinsaturi e polinsaturi benefici. Infatti, per andare incontro alle esigenze salutistiche dei consumatori, i mangimisti hanno progettato miscele di vegetali, minerali, vitamine e semi, per rendere la carne di maiale meno calorica e più salutare con questi grassi buoni, migliorando anche la scioglievolezza del grasso, la morbidezza e il gusto della carne. Tutti questi traguardi fanno oggi della filiera suinicola un settore virtuoso sotto tutti i punti di vista, in termini di sostenibilità ambientale, benessere animale, sicurezza alimentare e salute umana. E la cosa interessante è che i miglioramenti sono all’ordine del giorno.

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