I diversi tipi di allevamento suinicolo

Esistono diversi tipi di allevamento suinicolo, ciascuno con le proprie caratteristiche, vantaggi e impatti su ambiente e benessere animale. Vediamo i principali.

L’allevamento suinicolo è un settore agricolo che gioca un ruolo fondamentale nell’economia agroalimentare e nella produzione di carne suina. Esistono diversi tipi di allevamento, ciascuno con le proprie caratteristiche, vantaggi e impatti sull’ambiente e sul benessere animale. Ma quali sono i diversi tipi e metodi di allevamento? Vediamo insieme i principali.


Allevamento intensivo

L’allevamento intensivo, noto anche come allevamento protetto, è il sistema più diffuso per la produzione di carne su larga scala. I suini vengono cresciuti in strutture chiuse, stalle in cui lo spazio è ottimizzato per ospitare più animali. Questo sistema è spesso meccanizzato e progettato per garantire una produzione efficiente e continua. L’alimentazione è rigorosamente controllata, così come la gestione del clima, e delle condizioni sanitarie e l’uso di antibiotici regolamentato e sotto il controllo veterinario. Sono di fatto gli allevamenti più sicuri, proprio perché confinati e costantemente controllati.

I vantaggi di questo metodo includono una fornitura costante di carne a prezzi competitivi. Nonostante a causa della propaganda animalista si pensi il contrario, l’efficienza dei cosiddetti allevamenti intensivi è inimmaginabile negli altri tipi di allevamento, perché l’uso di risorse è ottimizzato. Di conseguenza, non avendo praticamente sprechi, anche l’impatto ambientale è di molto ridotto, a parità di carne prodotta. Un altro vantaggio estremamente importante soprattutto in questo periodo è legato alla biosicurezza, garantito da procedure che massimizzano il controllo degli allevamenti.


Allevamento estensivo

L’allevamento estensivo è un metodo che prevede che i suini abbiano accesso a spazi aperti, come pascoli o aree boschive. In questo sistema, gli animali sono allevati in condizioni più vicine al loro habitat naturale, con la possibilità di cercare cibo autonomamente, integrando la loro dieta con mangimi forniti dall’allevatore.

In questo tipo di allevamento i suini possono esprimere al meglio comportamenti naturali come il grufolare e il cercare cibo nel terreno. Il prodotto finale è spesso di ottima qualità, ma i costi di produzione sono più alti, e la resa in termini di carne è inferiore rispetto al sistema intensivo.


Allevamento semi-intensivo

L’allevamento semi-intensivo è una via di mezzo tra i due sistemi descritti. I suini vengono allevati in spazi chiusi, ma con maggiore libertà di movimento rispetto all’allevamento intensivo, e talvolta hanno accesso a spazi aperti per brevi periodi della giornata. Questo metodo cerca di bilanciare la produttività con una maggiore attenzione al benessere animale.

Pur non raggiungendo i livelli di sicurezza ed efficienza degli allevamenti intensivi o gli standard di qualità dell’allevamento estensivo, il sistema semi-intensivo ne riduce alcuni degli aspetti più controversi, garantendo una carne di buona qualità a costi moderati.


Allevamento biologico

L’allevamento biologico segue standard orientati in particolare al benessere degli animali e alla sostenibilità ambientale. I suini allevati in questo modo devono avere accesso all’aperto e vengono alimentati con mangimi provenienti da agricoltura biologica.

Come in tutti gli altri tipi di allevamento, incluso quello intensivo, non èconsentito l’uso di antibiotici se non strettamente necessario, e l’uso di ormoni per la crescita è vietato. Il metodo biologico garantisce prodotti di alta qualità, ma i costi di produzione sono elevati, e di conseguenza lo è anche il prezzo della carne.


Allevamento a ciclo chiuso

L’allevamento a ciclo chiuso è un sistema in cui tutte le fasi della vita del suino – dalla nascita alla macellazione – si svolgono all’interno della stessa azienda agricola. Questo sistema garantisce un controllo completo su ogni fase del processo produttivo, permettendo di ottimizzare sia la qualità della carne che la gestione dell’allevamento. In alcuni casi, può essere applicato sia al sistema intensivo che a quello estensivo o biologico.

In questa fase la cosa migliore è avere siti di produzione differenziati, sito 1 (maternità), sito 2 (svezzamento), sito 3 (ingrasso) in modo da garantire l’efficientamento sanitario dell’azienda.


Allevamento a ciclo aperto o da riproduzione

L’allevamento a ciclo aperto ha come finalità la produzione di suinetti che restano in azienda fino al termine della fase di svezzamento (circa 30/40 kg) e sono destinati a una successiva fase di ingrasso. Qui vengono svolte le fasi di fecondazione delle scrofe da parte dei verri e l’allevamento dei piccoli suinetti che, raggiunto il peso necessario, verranno inviati negli allevamenti da ingrasso.

Insomma, la scelta del tipo di allevamento suinicolo dipende da diversi fattori: la scala di produzione, l’attenzione al benessere animale, i costi e le preferenze dei consumatori. L’allevamento intensivo è il più diffuso a causa della sua elevata efficienza, ma è alto l’interesse per metodi come l’allevamento biologico ed estensivo. Ognuno di questi metodi offre vantaggi e sfide, ed è importante per il consumatore essere consapevole delle differenze per fare scelte informate.

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