In salute con la carne, con Susanna Bramante

Abbiamo intervistato Susanna Bramante, una delle più attive e seguite divulgatrici scientifiche e Web influencer del settore agroalimentare nel panorama online italiano, autrice del libro “In salute con la carne”.

Agronomo PhD e consulente della nutrizione, Susanna Bramante è una delle più attive e seguite divulgatrici scientifiche e web influencer del settore agroalimentare nel panorama online italiano. Abbiamo deciso di intervistarla per capire meglio il suo lavoro in campo zootecnico, vista anche l’uscita del suo ultimo libro, “In Salute con la Carne”.


Dottoressa, com’è nata la sua attività sui social?

È iniziata per caso, in realtà. Prima lavoravo all’Università, nel campo della ricerca. Poi, mi è capitato di avere delle discussioni accese con dei vegani sul Web. Diffondevano talmente tante sciocchezze, in particolare sulla carne, ma anche sul latte e sui vaccini, che ho sentito il bisogno di aprire un blog di divulgazione scientifica, per spiegare gli studi con parole semplici, in modo che fossero comprensibili a tutti, anche ai non addetti ai lavori. Il blog e la pagina facebook hanno avuto subito un buon seguito ed è stato notato anche da alcune aziende, che mi hanno contattata perché avevano necessità di fare comunicazione e difendersi dalle fake news. E così, fare corretta informazione sul Web su questi temi è diventato un vero e proprio lavoro.


Ed è fondamentale, vista la continua campagna denigratoria nei confronti della zootecnia e degli allevamenti.

Esatto. Gli allevatori vengono incolpati di tutto. Inquinamento, cambiamento climatico, eccessivo sfruttamento delle risorse. Ma non è così. La disinformazione su questo settore è molto diffusa e sono tante le fake news dure a morire, ma è importante far capire che senza gli agricoltori e gli allevatori non ci sarebbe il cibo e il loro lavoro è vitale per l’equilibrio ambientale. Bisogna lavorare insieme a loro e non contro di loro per sconfiggere il cambiamento climatico, perché l’allevamento del bestiame, sostenibile e ben gestito, può contribuire a ridurre le emissioni, sequestrare il carbonio e a raffreddare l’atmosfera anziché riscaldarla.


“In Salute con la Carne”, un titolo coraggioso. Perché questo libro?

Oggi, da quello che si sente e si legge in giro, sembrerebbe che per la salute nostra e del pianeta bisognerebbe fare a meno della carne. Ma in realtà è vero il contrario. Per stare in salute serve la carne. Siamo onnivori, più vicini ai carnivori, mentre siamo lontanissimi dagli erbivori, perché non abbiamo quattro stomaci e non riusciamo a digerire fibre e cellulosa. I nostri antenati erano dei super predatori carnivori e tutto nella nostra fisiologia e nel nostro DNA dimostra che siamo perfettamente adatti a digerire la carne e ad assimilarne tutti i suoi preziosi nutrienti. La carne ha contribuito alla nostra evoluzione, allo sviluppo del nostro cervello e della nostra intelligenza. Senza la carne saremmo rimasti cerebralmente indietro, a livello delle scimmie. La carne ci ha dato un vantaggio evolutivo. Una dieta esclusivamente vegetale non è naturale, non è efficiente, è incompleta e necessita di integrazione. La dieta più intelligente e compatibile con la nostra biologia evolutiva è il modello onnivoro. In questo libro affronto tutte le questioni che riguardano il mondo della carne, il suo incomparabile valore nutrizionale, gli effetti benefici sulla salute e il suo vero impatto ambientale. Tutto supportato da studi scientifici.


Per questo la carne viene anche imitata e si tenta a tutti i costi di sostituirla…

Ma nessuno ci riesce. Sostituire la carne è impossibile. Mancherà sempre qualcosa. Il cibo è una matrice complessa di nutrienti che interagiscono tra loro, molti dei quali ancora sconosciuti. Ad esempio, prima si pensava che gli antiossidanti fossero presenti solo nella frutta e nei vegetali. Oggi si è scoperto che anche nella carne ci sono antiossidanti specifici e perfino sostanze antitumorali, come il TVA, l’acido trans vaccenico. I prodotti vegetali di finta carne non le sono equivalenti. Sono cibi iper-processati pieni di additivi e il loro consumo è associato ad un aumento del rischio di patologie. Anche la carne artificiale coltivata in laboratorio non può essere considerata carne. È un semplice fascio di fibre, ma manca tutto il resto e dovrà essere additivata. Inoltre è un cibo nuovo e non conosciamo ancora che effetti avrà sulla salute. FAO e OMS hanno elencato 53 potenziali pericoli e bisogna andarci cauti. Ecco perché molti Paesi ne stanno vietando la vendita e anche gli investimenti in questo campo sono diminuiti drasticamente.


Come vede il futuro della zootecnia?

Stiamo entrando in una nuova era. L’era della trasformazione digitale e dell’intensificazione intelligente. Grazie a tecnologie innovative negli allevamenti si potrà raggiungere una maggiore sostenibilità digitale del settore zootecnico in termini di ottimizzazione dell’uso delle risorse, miglioramento del benessere animale, riduzione dell’impatto ambientale. Le tecnologie avanzate possono ad esempio monitorare in tempo reale le condizioni degli animali e l’ambiente in cui vivono, permettendo interventi tempestivi che migliorano la loro salute e il benessere, riducendo la necessità di antibiotici. Grazie a questo, oggi possiamo ambire ad una “super sostenibilità”: il sistema produce di più, consumando di meno. Ma bisogna continuare a fare corretta informazione, anche facendo vedere le cose, non solo raccontandole. Sarebbe meraviglioso se tutti gli allevatori aprissero le porte dei loro allevamenti o girassero video per i social, per mostrare e far toccare con mano la realtà. Anche per smentire film che altro non sono che propaganda vegan-animalista finanziati dalle multinazionali del cibo “plant-based”, che scelgono di proposito quelle poche mele marce per fare disonestamente di tutta l’erba un fascio. Spero che gli allevatori abbiano la giustizia che meritano.


Dove si può acquistare il suo libro?

Si può ordinare in qualsiasi libreria, oppure è disponibile su varie piattaforme online, come Amazon, Libreria Universitaria, Hoepli, la Feltrinelli o Mondadori Store. Ci sono anche diverse macellerie che lo stanno proponendo ai loro clienti, per aiutarli a risolvere dubbi, domande o curiosità e a non sentirsi più in colpa quando mangiano la carne, pensando erroneamente di fare del male a sé stessi e all’ambiente. Il cibo deve provenire dalla terra, non dai laboratori. Non abbiamo bisogno di cambiare la nostra natura onnivora, né di condurre una vita medicalizzata, fatta di pasticche e integratori.

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