Un grande risultato nella lotta al Nutriscore per la tutela del consumatore da etichette nutrizionali ingannevoli. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha annunciato il rinvio al 2024 dell’etichetta volontaria fronte pacco Nutriscore, che di fatto è sparita dall’agenda europea a breve termine. Un importante passo avanti per difendere il valore nutritivo e l’eccellenza del cibo made in Italy.
L’efficacia dell’etichetta a semaforo Nutriscore è stata criticata e bocciata anche dall’EFSA, L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. L’algoritmo su cui si basa per la valutazione degli alimenti si è infatti rivelato eccessivamente punitivo nei confronti dei cibi genuini della nostra tradizione e troppo permissivo verso quelli industriali ultra-processati dannosi per la salute.
In altre parole, il Nutriscore è un sistema ingannevole di etichettatura che non tiene in considerazione nemmeno del profilo nutrizionale della dieta nel suo complesso, emettendo valutazioni sui singoli alimenti che non rispecchiano il reale impatto sulla salute del consumatore.
“È necessario continuare ad opporsi alla strumentale criminalizzazione del cibo di origine animale, alimentata dalle lobby dei produttori di alimenti sintetici”, commenta Renato Zaghini, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, portavoce delle preoccupazioni e delle esigenze che accomunano tutti i produttori delle Dop e delle Igp: “Serve vigilare con attenzione sulle nuove norme che regolamenteranno i prodotti tutelati dall’Ue in via di emanazione a Bruxelles e sulle quali si dovrà far sentire tutto il peso che deriva dall’indiscusso primato italiano nella Dop economy europea. Servono anche norme precise e coraggiose nelle attività di tutela e vigilanza contro le contraffazioni e soprattutto contro le evocazioni, che numericamente e come impatto economico a nostro danno sono più rilevanti delle contraffazioni”.
Lollobrigida si è anche focalizzato sull’obiettivo di aumentare l’export agroalimentare italiano: “Non esportiamo ancora abbastanza e intendiamo costruire, insieme a realtà come quella del Consorzio Grana Padano, nuove interlocuzioni e nuovi canali per i nostri prodotti di qualità”. Assosuini non può che essere d’accordo e andare a sua volta in questa direzione.