Confagricoltura Mantova: “La Direttiva Nitrati va rinnovata”

Mantova risulta tra le province zootecniche più virtuose, grazie al costante impegno di tutti gli imprenditori mantovani verso un miglioramento ambientale continuo.

Mantova risulta tra le province zootecniche più virtuose, grazie al costante impegno di tutti gli imprenditori mantovani verso un miglioramento ambientale continuo. È quanto emerge dall’ultimo rapporto pubblicato da Greenpeace Italia, dedicato al tema delicato dei nitrati, che però contiene alcune inesattezze, come fa notare il Direttore Generale di Confagricoltura Mantova, Daniele Sfulcini, al tg di Telemantova. Sfulcini ha spiegato che la Direttiva Nitrati, vecchia ormai di 30 anni, necessita di essere rivista ed aggiornata, soprattutto alla luce dei progressi tecnologici ottenuti dal settore zootecnico.

“Voglio ricordare che ogni produttore, ogni agricoltore che alleva bestiame, che siano bovini, suini o avicoli, ha l’obbligo di presentare ogni anno un piano annuale di gestione dei liquami, che prevede da un lato le capacità di stoccaggio dell’impianto, in base al numero di animali allevati e dall’altra i terreni sui quali verrà sparso il liquame o il letame e tutti gli affluenti dell’allevamento.” Fare un’analisi comunale non ha molto senso, puntualizza Sfulcini, perché come sappiamo: “Le aziende possono avere terreni su più comuni. Nel documento di Greenpeace, Mantova risulta tra province zootecniche specializzate più virtuose, ma questo non ci fa sedere sugli allori. I produttori di Mantova sono impegnati in un’incessante attività di miglioramento. Tant’è vero che riteniamo che la Direttiva Nitrati della Comunità Europea, datata ormai più di trent’anni fa, abbia molte lacune dal punto di vista tecnico e quindi abbia bisogno di un grande rinnovamento”.

La Direttiva Nitrati (Direttiva 91/676/CEE del Consiglio) è infatti una normativa adottata il 12 dicembre 1991, volta a proteggere le acque dall’inquinamento causato da nitrati di origine agricola e a promuovere l’uso sostenibile dei fertilizzanti. Gli agricoltori devono rispettare regole precise per evitare la dispersione di nitrati nelle acque, con il limite massimo per l’uso di effluenti zootecnici fissato a 170 kg di azoto per ettaro all’anno. “I cereali e il mais che sono le colture più frequenti anche in provincia di Mantova, hanno bisogno di azoto, con numeri e quantità ben più alti di quanto possano apportare i liquami e il letame dell’allevamento” – fa notare il Direttore di Confagricoltura Mantova – “Perché parliamo di 170 kg di azoto al massimo di nitrato dall’allevamento, mentre in realtà il mais ha una richiesta di azoto di più di 300 unità ogni anno”.

È evidente che, per soddisfare adeguatamente le esigenze delle colture e garantire elevati standard produttivi, ma tutelando al contempo l’ambiente, è indispensabile aggiornare le normative agricole. Questo oggi è fattibile, anche grazie a tecnologie come la fertilizzazione di precisione, l’uso di inibitori della nitrificazione e la conversione dei liquami in biogas, pratiche strategiche per un’agricoltura più efficiente e sostenibile. Attraverso continue innovazioni tecnologiche si può garantire un futuro in cui la produttività agricola e il rispetto dell’ambiente vadano di pari passo, ma è essenziale che anche le normative si evolvano, per supportare gli agricoltori in questo percorso e renderlo meno tortuoso.

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