Poca distintività per i salumi DOP e IGP sulle piattaforme online. È quanto emerge dal Rapporto e-food DOP IGP Italia, realizzato da Origin Italia in collaborazione con Fondazione Qualivita per analizzare, attraverso due studi specifici, il mercato digitale dell’e-commerce e del food delivery dei prodotti DOP IGP italiani. Le due ricerche, realizzate con il contributo del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, hanno analizzato ben 7.400 referenze DOP e IGP, di cui oltre 4.000 a Denominazione di Origine Protetta e oltre 3.400 a Indicazioni Geografica Protetta, nelle principali piattaforme italiane di commercio online, esaminando appunto in dettaglio la presenza e l’andamento dei prodotti DOP IGP, ma anche le trasformazioni delle abitudini alimentari e di spesa dei consumatori.
Il monitoraggio sul settore e-commerce, che nel 2023 ha visto l’agroalimentare tra le prime categorie per incidenza degli acquisti online, con il 25% degli utenti impegnati nella spesa alimentare, ha coinvolto venti piattaforme di vendita, da giganti come Amazon, Ebay, Alibaba, Coop, Conad, Esselunga, ecc., fino a marketplace specializzati e start-up emergenti. Lo studio dedicato al settore food delivery si è basato sull’analisi di sei importanti piattaforme (tra cui Just Eat, Deliveroo, Glovo). Le tendenze emerse sottolineano un forte orientamento verso convenienza e rapidità di consegna, aspetti cruciali per il consumatore moderno.
I numeri segnalano anche l’ampio margine di crescita per le attività dei Consorzi di tutela, sia in termini di azioni promozionali, sia nella creazione di canali di vendita e-commerce ufficiali per le aziende associate. Per quanto riguarda le piattaforme di food delivery, la presenza dei prodotti DOP e IGP risulta ancora marginale e con pochissime offerte. Dai dati emersi sui salumi, risulta una forte necessità di presidiare il settore e quindi è fondamentale una spinta maggiore da parte dei vari consorzi che valorizzano il suino, come quello di Parma in primis, nell’investire nell’e-commerce, nella promozione e nella comunicazione.
Sono pochi i produttori DOP/IGP che utilizzano la vendita online e tra di loro sono numerosi quelli in cui le vetrine dei prodotti risultano incomplete, senza foto, né materiale utile, rendendo difficile per i consumatori valutare un acquisto di qualità. Anche il mancato utilizzo di marchi e segni distintivi delle Indicazioni Geografiche o il basso utilizzo delle Indicazioni Geografiche come driver di scelta da parte delle piattaforme digitali sono aspetti critici. In pochi infatti utilizzano le certificazioni d’origine come filtri di ricerca o “tag” all’interno della selezione della spesa.
“Questa indagine costituisce un primo passo fondamentale e rappresenta uno strumento conoscitivo essenziale per colmare una significativa lacuna nella strategia di valorizzazione e tutela dei prodotti DOP e IGP italiani”, afferma il Presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi: “Grazie al costante impegno dell’ICQRF nella lotta alla contraffazione, esiste ora un mercato digitale dove le indicazioni geografiche possono operare in modo efficace. Per continuare a crescere è però indispensabile che il sistema dei Consorzi di Tutela incoraggi le proprie imprese ad essere maggiormente presenti in questi canali, sviluppando una propria progettualità.”
“Dagli studi emerge l’importanza di garantire un’esperienza di acquisto online efficace per i prodotti agroalimentari di qualità, attraverso un impegno significativo nella gestione delle informazioni”, sottolinea Mauro Rosati, Direttore di Origin Italia: “La trasparenza nei contenuti e nell’etichettatura dei prodotti è cruciale, poiché il consumatore non ha la possibilità di toccarli fisicamente. Le aziende, i Consorzi di tutela e le piattaforme digitali hanno l’opportunità di colmare questa distanza raccontando il percorso di tracciabilità e certificazione del prodotto, narrando la sua storia e quella dei suoi produttori per creare un legame di fiducia con i clienti. Informazioni corrette e trasparenti non solo comunicano efficacemente con il consumatore, ma permettono anche di sviluppare pienamente funzionalità importanti delle piattaforme digitali, come i motori di ricerca dei prodotti, essenziali per comprendere le richieste e trovare i prodotti desiderati.”